MONICA MIETITORE

Maschera

Mostra fotografica collettiva
4-10 aprile 2015
Spazio E2
Alzaia Naviglio Grande 4, milano

la maschera - monica mietitore
la maschera - collettiva


Gruppo E Fotografi: La maschera
Alessandro Baito, Fiorenzo Bordin, Ivano Boselli, Valentina Carrera, Liliana Casadei,
Paola Gatti, Serena Groppelli, Marco Lombardo, Monica Mietitore, Luigi Profeta,
Alessandra Repossi, Francesco Romoli, Susanna Serri, Pavel Vavilin


Tanto si è detto sulla Monnalisa, forse il lavoro più famoso di Leonardo. Alcuni hanno anche supposto che si trattasse di un autoritratto en travesti riallacciandosi all'ipotesi mai confermata di un Leonardo omosessuale. Ma che essa rappresenti una donna realmente esistita o meno, che sia una proiezione o una fantasia o qualsiasi altra cosa, l'unica cosa che deve interessare è la Bellezza del dipinto, l'eleganza la magia anche l'enigmaticità che traspare dalla tela.
Nella vita quotidiana di ciascuno abbiamo a che fare con il concetto di maschera, più o meno coscientemente. Utilizziamo travestimenti nelle relazioni personali e ancora più in profondità ci avvaliamo della dissimulazione anche con noi stessi, negando o esaltando certe nostre caratteristiche per poter stare in armonia con noi stessi e di conseguenza con il mondo. Anche in questo caso non è importante se noi siamo veramente come appariamo, seppure una profonda coscienza di sé è auspicabile per un consapevole sviluppo della personalità; è prima di tutto importante che il risultato esterno sia Bello, che siamo stati in grado di creare qualcosa di armonico con il mondo. Tutti abbiamo dei difetti; mascherarli perché ci imponiamo di essere migliori nella consapevolezza del difetto e nella volontà di crescita può essere solo un pregio, addirittura maggiore di chi possiede le virtù naturalmente.
Nel discorso artistico i livelli si moltiplicano, tanto da rendere l'interpretazione di un'opera dal punto di vista della Machera un'avvenura affascinante, soprattutto quando il tema del lavoro è la Maschera stessa. Dobbiamo considerare che l'opera è stata realizzata da un uomo o da una donna che in quel momento è artista che riflette sul concetto di maschera rappresentando qualcosa o qualcuno che teoricamente è maschera di qualcosa d'altro, un qualcosa di impercettibile veramente. Il risultato finale è un gioco di filtri e specchi dove ci si può felicemente perdere.

Alessandro Baito



In collaborazione con

Zamenhof Art – Milano
Cooperativa Letteraria – Torino


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aestdelleden@libero.it
338.7689158


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